Alitosi, fumo e salute della bocca

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Alitosi, fumo e salute della bocca

LO SAPEVATE CHE IL FUMO E’ NEMICO DEI DENTI ?

Il fumo danneggia i denti, macchiandoli e contribuendo alla formazione di sfumature grigio-marrone, e le mucose del cavo orale, provocando alitosi “del fumatore”. I danni del fumo ai denti (e non solo) variano nel tempo, a partire da gengiviti e retrazioni croniche delle gengive fino a parodontopatie gravi con conseguente perdita dei denti.

Alitosi

L’alitosi (detta anche bromopnea) è l’odore sgradevole dell’alito.

Ma che cos’è, veramente, l’alito? L’alito consiste nell’aria espirata dai polmoni e si compone di alcuni gas, vapore acqueo ed alcune scorie microscopiche. In situazioni normali l’alito è inodore.

Partendo da questa premessa, l’alitosi è classificabile tra i disturbi effettivamente fastidiosi ed è molto temuta dalla maggior parte delle persone. Anche se non comporta dolori o sintomi particolari, si concretizza in un perenne disagio nell’interfacciarsi con altre persone, soprattutto quando ci si trovi a comunicare a breve distanza.

È possibile distinguere l’alitosi in due forme:

  • FORMA TRANSITORIA, più semplice da prevenire e curare, che può apparire a tratti durante l’arco della giornata, soprattutto dopo i pasti.

È un fenomeno fisiologico che si elimina facilmente con una corretta igiene orale. Attenzione ai denti preda di carie, a volte asintomatici, a ponti e corone vecchi e non più congrui dove è più facile che si accumuli la placca.

Per far fronte a questi problemi, è sufficiente anticipare con una corretta prevenzione dentale, impegnandosi in visite periodiche dal dentista e rispettando soprattutto la regolare pulizia dei denti, (di cui è importante, in particolare, l’ablazione del tartaro) consigliata generalmente ogni 6 mesi, salvo casi particolari.

  • FORMA PERSISTENTE (patologica) dipendente da svariate malattie sistemiche (come ad esempio diabete, malattie polmonari, renali ecc.), delle quali non ci interesseremo in questa sede.

Sulla base di alcuni studi, è stato dimostrato che circa il 25% della popolazione mondiale è afflitto da alito cattivo ed il 6% presenta una patologia permanente.

Sono moltissime le persone che soffrono di alitosi, ma la maggior parte di loro non lo sa. Perché? La risposta l’ha data il Dr. Katz in un’intervista: “Perché non potete sentire l’odore del vostro alito”, aggiungendo che ciò è legato al fatto che il cervello evita di sentire il proprio odore per distinguere meglio gli odori dell’ambiente che ci circonda.

Harold Katz, fondatore delle cliniche dell’alito della California, ci informa che i cibi che consumiamo giocano un ruolo fondamentale nel determinare l’odore del nostro alito. Infatti, secondo l’Associazione Dentisti Americana, gli odori della bocca continueranno fino a che il corpo non avrà eliminato definitivamente quell’alimento.
Ecco spiegato, ad esempio, il tipico “alito all’aglio”: l’aglio della bruschetta è assorbito nella circolazione sanguigna, viene trasferito nei polmoni (come l’alcool) e l’odore viene poi espulso con l’alito.
Gli alimenti “famosi” come l’aglio, le cipolle ed il curry provocano un alito cattivo in quanto contengono composti solforati, quelli che hanno la caratteristica di “aromatizzare” l’alito.

Katz nei sui studi ha però trovato molti altri cibi, talvolta insospettabili, in grado di provocare l’alitosi.

I batteri cattivi si nascondono in bocca

Un mito da sfatare è quello che l’alito cattivo dipenda esclusivamente dallo stomaco. In realtà, nella maggior parte dei casi è causato dai batteri che si annidano e si moltiplicano sotto la superficie della lingua, della gola e delle tonsille.

Per chi non fosse convinto, però, consigliamo l’avocado, pianta molto usata per combattere l’alito cattivo grazie alle capacità digestive e all’abbondanza di fibre; riesce quindi ad alleviare l’alitosi se dovesse esser legata a problemi gastro-intestinali. In alternativa, un bicchiere d’acqua con aceto di mele e un pochino di miele.

Determinati alimenti svolgono un ruolo indiretto poiché forniscono il combustibile per i batteri anaerobi che causano alitosi cronica.
Katz ha detto che latte, formaggio e yogurt possono anche causare problemi all’alito: “Contengono le proteine che questi batteri usano come fonte di combustibile per generare gli odori”.

Le caramelle e le gomme da masticare che contengono zucchero sono “pericolose” perché lo zucchero alimenta i batteri.

Anche ciò che bevete è importante per mantenere il vostro alito fresco.

Il caffè è un problema perché è molto acido: i batteri, infatti, amano l’ambiente acido in quanto dà loro la possibilità di riprodursi più velocemente.

Katz, infine, si pronuncia anche in relazione agli alcolici che non suggerisce in quanto l’alcool ha la caratteristica di rendere la bocca asciutta, permettendo ai batteri di moltiplicarsi.

Lavar via l’alito cattivo

Katz ha detto che la cosa migliore da fare per mantenere un alito gradevole è quella di bere sei-otto bicchieri di acqua al giorno, oppure il o tisane al finocchio, al anice o al cardi.

La saliva è il rimedio che la natura ci ha dato per mantenere l’alito fresco: la saliva contiene un’alta percentuale di ossigeno che è il nemico naturale dei batteri anaerobici. Infatti, più saliva si produce più sarà fresco l’alito.

Lo stesso principio vale per gli alimenti che contengono acqua: possono essere d’aiuto per contrastare l’alito cattivo. In questo senso, il sedano, i cetrioli, l’uva, le zucchine e le carote hanno un contenuto idrico elevato.

La prima colazione è fondamentale

Una cosa importante, suggerisce Katz, è quella di evitare di saltare la prima colazione ed esser costanti ogni giorno nel farla. L’esperto si pronuncia, infatti, affermando che: “la gente che salta la prima colazione tende ad avere alitosi perché mangiare al mattino stimola immediatamente la produzione della saliva.”

Quando si dorme non si produce saliva. Il risultato è che si avrà, letteralmente, una solfatara in bocca (esattamente come foste un vulcano coi suoi depositi di zolfo) per sette-otto ore.

Riassumendo, quindi, buone pratiche per mantenere un alito fresco sono:

  • cercare di evitare i cibi incriminati;
  • bere almeno 6 bicchieri di acqua al giorno;
  • bere del tè o delle tisane;
  • lavarsi spesso e bene i denti;
  • fare la prima colazione.

…E voi cosa usate per combattere l’alitosi?

Come togliere l’odore di fumo dalla bocca

Una volta assodati i concetti generali utili per evitare l’alito cattivo, arriviamo a parlare di un problema specifico: l’alitosi da fumo. Riuscire a togliere l’alito di fumo risulta, infatti, ancora più impegnativo, in quanto si tratta di una situazione strettamente legata al deposito ed all’accumulo di sostanze, in particolare il catrame, in tutto l’apparato orofaringeo.

  1. Prima di tutto la PREVENZIONE

Come abbiamo anticipato parlando di prevenzione e cura dei denti, al primo posto e importantissima è una corretta e puntuale igiene orale che comprenda, oltre che lo spazzolamento dei denti, anche l’uso del filo interdentale e, ove possibile, l’uso degli scovolini. Ogni 6 mesi, poi, recatevi a fare una pulizia dei denti.

Questo è solo il primo passo, indispensabile ma non sufficiente per risolvere il problema.

In linea con questo tema, ogni anno l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani organizza il mese della prevenzione dentale durante il quale, previo appuntamento, è possibile usufruire di un controllo gratuito.

  1. LAVARSI I DENTI…e la LINGUA!

Di base, l’operazione di lavaggio dei denti è indicata 2 volte al giorno, la mattina e la sera, e va eseguita con cura, utilizzando gli strumenti elencati nel punto 1. È molto importante, però, non dimenticarsi di lavare anche la lingua, luogo favorito per i batteri per via dell’umidità. Se possibile, dotarsi di un raschietto nettalingua, più efficace di un normale spazzolino da denti.

Nel caso specifico dell’alitosi da fumo, è consigliabile lavarsi denti e lingua anche subito dopo aver fumato, così da ridurre notevolmente l’odore di fumo in bocca e ripristinare un alito gradevole.

  1. Usare il COLLUTORIO

La questione che riguarda l’uso del collutorio è un po’ intricata. Esistono pareri diversi, è quindi sempre meglio rivolgersi al proprio dentista per sapere come comportarsi, anche perché dipende molto dalla situazione che si ha in bocca.

Generalmente, utile per togliere alito di fumo è l’utilizzo di un buon collutorio in abbinamento all’operazione di igiene orale che segue l’azione di fumare. Alcuni medici consigliano di munirsi di un collutorio farmaceutico con fluoro e con bassa concentrazione di antibatterico, altri dicono di cercare prodotti che contengano timolo, un olio essenziale che funge da agente antiplacca e previene la gengivite. Possibilmente senza alcool, in quanto potrebbe, alla lunga, esercitare un’azione irritante sulle mucose.

ATTENZIONE! Evitare i collutori ricavati dall’olio dei chiodi di garofano, poiché questa sostanza tende a ridurre la salivazione.

Oltre all’azione disinfettante, per cui è indicato l’utilizzo del collutorio durante il lavaggio dei denti serale, il principale vantaggio ottenibile dall’uso a seguito dell’azione del fumare è una funzione tensioattiva (a livello di sapone) e da cosmetico (come profumo).

In ogni caso, però, evitare gli eccessi.

  1. Masticare GOMME SENZA ZUCCHERO

Per l’alitosi, tra i rimedi più semplici e pratici c’è quello di masticare gomme senza zucchero, meglio se alla menta, ogni qualvolta si fumi, così da favorire la freschezza dell’alito.

Non solo, la masticazione permette in primo luogo di produrre saliva che, come abbiamo spiegato, contribuisce a ripulire la bocca, quindi a togliere alito di fumo.

  1. Ovviamente…Last but not least…SMETTERE DI FUMARE

o RIDURRE il numero di SIGARETTE

A costo di apparire banale, è doveroso ribadire che smettere di fumare è l’unica, vera soluzione immediata e definitiva al problema dell’alitosi da fumo.

Ridurre gradualmente il numero di sigarette e, in generale, l’assunzione di nicotina evita di innescare eventuali crisi d’astinenza. Esistono, tra l’altro, diverse soluzioni alternative per assumere questa sostanza, ad esempio: sigarette elettroniche, gomme, cerotti o spray nasali alla nicotina.

Conclusioni

Per concludere, combattere l’alitosi e, in particolare, l’alitosi da fumo richiede attenzione ed impegno. Mangiare bene, bere molto, lavarsi denti e lingua, utilizzare collutori e spray…

Osservate queste indicazioni e vedrete che il problema migliorerà o, se decideste di smettere di fumare, scomparirà completamente.

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